09 Nov Sconfiggere l’adiposità localizzata con l’idrolipoclasia ultrasonica
Il grasso viscerale, oltre ad essere un problema di salute (rappresenta, infatti, uno dei primari fattori di rischio di ictus e malattie cardiovascolari), è anche un evidente inestetismo che, spesso, si manifesta con adiposità localizzate in specifiche zone del nostro corpo come addome, glutei, polpacci, fianchi e braccia.
Fermo restando che il primo approccio deve basarsi su un cambiamento delle proprie abitudini alimentari e del proprio stile di vita, sempre più frequentemente abbiamo riscontrato la necessità di ricorrere a trattamenti estetici, o medico estetici, per rimuovere gli accumuli più ostinati: quelli che, nonostante la perdita di peso, rimangono “incollati” proprio nelle zone in cui non vorremmo, in modo da riuscire a risolvere definitivamente il problema.
In questo, però, ci aiuta la ricerca medico estetica che, grazie allo studio ed all’innovazione costante, introduce sul mercato nuove tecnologie come l’idrolipoclasia ultrasonica: un trattamento non chirurgico dell’adiposità localizzata.
Si basa sull’utilizzo di ultrasuoni a 3Mhz di frequenza, generati da uno specifico apparecchio dotato di manipolo, utilizzato dal medico per trattare le zone con adiposità localizzate.
Questa speciale frequenza permette di agire nel tessuto sottocutaneo dove è localizzato il grasso viscerale, andando ad esercitare un’azione lipoclasica (rottura delle cellule adipose che andranno a liberare il loro contenuto per poi eliminarlo mediante il sistema linfatico).
Per poter permettere una completa eliminazione dell’edema reattivo, è consigliabile effettuare delle sedute a cadenza mensile, intervallate da delle sedute di massaggio drenante per favorire l’eliminazione delle scorie liberate.
Le sedute di idrolipoclasia ultrasonica hanno una durata variabile ma, mediamente, si parla di circa 20-30 minuti.
Prima di sottoporvi a questo trattamento medico, consigliamo di scegliere uno studio dotato di termografia a contatto, una tecnologia in grado di analizzare e classificare il tessuto adiposo permettendo al medico di stabilire la corretta durata del trattamento.
Questo esame si basa sull’utilizzo di lastre termografiche a cristalli liquidi che, dopo essere state appoggiate sulle zone da trattare, evidenziano la composizione del tessuto sottocutaneo permettendo di rilevare la presenza di adiposità localizzate anche non visibili ad occhio nudo e di classificarle come morbide o indurite.
La termografia a contatto non ha alcun tipo di controindicazione ed è adatta a chiunque: per questo, vista anche la sua facilità di utilizzo, può essere utilizzata regolarmente anche per tenere traccia dei progressi del trattamento.
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