13 Mag Sale rosa per stimolare la circolazione linfatica e migliorare la cellulite
Come abbiamo avuto modo di vedere nei nostri approfondimenti, esistono varie metodologie (cosmetiche, mediche, estetiche) per contrastare la cellulite. Oggi, però, vogliamo parlarvi di una pratica “inconsueta” e sconosciuta a molti: l’utilizzo del sale.
Sebbene sia un alimento totalmente bandito a livello dietetico (per la sua caratteristica di attirare acqua e provocare ritenzione idrica), nell’ambito cosmetico il sale rosa è utilizzato per stimolare la circolazione linfatica e sanguigna, rigenerare la pelle e depurare i tessuti.
Inoltre, quando utilizzato come scrub, aiuta ad eliminare impurità e cellule morte dagli strati superficiali della cute donando un aspetto liscio e pulito.
Il sale rosa, o sale dell’Himalaya, è un alimento dalle origini antichissime, per questo privo di sostanze contaminanti e ricco di minerali ed oligoelementi.
Il massaggio – scrub, effettuato con il sale rosa, ha un effetto esfoliante e depurativo per la pelle, dimostrandosi un valido alleato per contrastare cellulite e ritenzione idrica.
È un trattamento che fa parte della talassoterapia (dal greco Thalassa che significa mare), una serie di trattamenti che sfruttano le proprietà benefiche dell’acqua e dei prodotti del clima marino (ad esempio alghe e sale) che sta prendendo sempre più piede sia nelle SPA che nei centri estetici.
Il trattamento inizia sempre con una fase di scrubbing che, dopo aver esfoliato la pelle, favorisce la dilatazione dei pori per prepararli ad assorbire meglio le sostanze nutrienti del sale e di eventuali successivi trattamenti.
Il massaggio viene eseguito con lenti movimenti circolari in modo da stimolare la circolazione ed evitare il ristagno dei liquidi.
Sebbene non sia un trattamento “urto”, specialmente nelle fasi sclerotiche, può essere un ottimo coadiuvante in abbinamento ad altri trattamenti come criolipolisi, radiofrequenza o Mantis.
Il suo utilizzo, invece, si dimostra molto valido nelle primissime fasi della cellulite: per questo affidarsi ad un centro dotato di termografia a contatto, può essere un valido aiuto per contrastare l’inestetismo sul nascere, evitando di dover correre dopo ai ripari con trattamenti più costosi.
Questa tecnologia, infatti, permette di analizzare la condizione della cellulite, classificandola nei suoi stadi (assente, edematosa, fibrosa, sclerotica) anche quando non ancora visibile ad occhio nudo o riscontrabile alla palpazione.
Si basa sull’utilizzo di lastre termografiche che, appoggiate sulla cute, riflettono (tramite immagini a colori ad alta risoluzione) la situazione dei tessuti sottostanti: un esame facilissimo, ripetibile e totalmente privo di controindicazioni.
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