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    Come combattere, a tavola, le adiposità localizzate sulle gambe?

    Avere gambe snelle è il sogno di ogni donna. Purtroppo, a causa di abitudini alimentari errate, ci troviamo spesso a dover combattere con accumuli di grasso sulle cosce e non solo.

    Cosa possiamo fare per migliorare la condizione?

    Prima di tutto, è importante intervenire con una dieta finalizzata alla perdita di peso e con un’attività fisica mitrata, aiutandoci, parallelamente, con dei trattamenti estetici, o medico estetici, che possono fare dei veri e propri miracoli.

    Alimenti che aiutano a drenare

    Per avere delle gambe snelle, bisogna seguire un’alimentazione ricca di cibi drenanti, antiossidanti e soprattutto di minerali come il potassio, un elemento utilissimo per drenare i liquidi e diminuire il gonfiore.

    Lo possiamo trovare in alimenti come pesche, banane, pomodori, albicocche, angurie, meloni, spinaci, carciofi, bietole e nella zucca.

    Sono utili (per drenare in modo efficace scorie e tossine) gli infusi, soprattutto quelli a base di finocchio, tè verde, zenzero e ortica da consumare, non zuccherati, sia caldi che freddi (ottimi da portare con sé nella stagione estiva).

    Fondamentali sono anche gli antiossidanti presenti in gran quantità nelle more, nel mango, nel pompelmo rosa, nella melagrana e nei mirtilli: potenti composti in grado di migliorare la circolazione sanguigna.

    Oltre ad attività fisica e corretta alimentazione, l’estetica professionale e la medicina estetica, negli ultimi anni, hanno sviluppato vari trattamenti efficaci per ridurre le adiposità localizzate; parallelamente, si è evoluta anche la tecnologia di analisi che, grazie alla termografia a contatto, ha permesso di esaminare e classificare al meglio queste problematiche.

    L’analisi termografica, tramite l’utilizzo di una speciale lastra a cristalli liquidi microincapsulati, permette di avere un’immagine a colori, ad alta definizione, che riflette la situazione dei tessuti sottostanti: in questo modo, è possibile distinguere l’adiposità molle da quella indurita, oltre a poter classificare la cellulite in uno dei suoi quattro stadi (assente, edematosa, fibrosa, sclerotica).

    Data la sua elevatissima sensibilità, è possibile muoversi in ottica preventiva, in quanto il sistema è in grado di mostrare i primissimi accumuli quando ancora non visibili ad occhio nudo o riscontrabili alla palpazione. Parliamo dunque di un’analisi totalmente priva di controindicazioni, non invasiva ed eseguibile da chiunque in modo facile, veloce e confortevole.

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